Amazon ha perso 1000 miliardi: che significa per noi?

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By Valerio M.

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Amazon ha perso 1000 miliardi: che significa per noi?

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A novembre 2022 è uscita la notizia che in borsa Amazon ha perso 1000 miliardi di valore di mercato in poco più di un anno: un tracollo mai visto. Stranamente quasi ignorato dai principali media italiani.

Al che il lettore medio italiano potrebbe chiedersi: “e a me che me frega?!”

In estrema sintesi dal punto di vista dei clienti italiani che comprano su Amazon: Amazon non è più affidabile come una volta, l’assistenza clienti potrebbe continuare a peggiorare, e pure la qualità media dei prodotti.

Questo è il punto importante per noi. Mentre da quello che ho letto online mi pare che l’attenzione sia più tipo “sarà importante vedere come Amazon risponderà a questa situazione e come si adeguerà alle sfide del mercato per continuare a crescere e prosperare” (non è una citazione specifica, è più un riassunto di molti commenti letti).
Io invece mi preoccupo del fatto che Amazon ha fatto fallire troppi piccoli commercianti locali in tutto il mondo, e di come questa catastrofe economica abbia influito negativamente sulla società, in particolare in Italia. Io voglio che a crescere e prosperare sia la società italiana, non Amazon!

 

come i nostri media hanno riportato la notizia

Interessante che questa crisi economica sia poco pubblicizzata dalla stampa mainstream: se provi a cercare su Google “Amazon ha perso 1000 miliardi” escono molti risultati, ma nessuno di autorevoli quotidiani finanziari. Strano che il sole24ore non ne parli.
Se poi cerchi “Amazon ha perso 1000 miliardi” su Youtube non solo NON trovi video sull’argomento (possibile che nessuno ci abbia fatto un video di analisi?!), ma ti vengono addirittura presentati video che parlano di quando Amazon ha guadagnato 1000 miliardi, cioè la notizia opposta. Si trovano video sull’argomento solo cercando in inglese.

I media ne hanno parlato poco.
Vediamo almeno di riassumere i motivi per cui ha perso così tanto.

 

le mie considerazioni personali

La prima cosa che ho pensato è stata: Bene! Sono contento! Gli sta bene! Questo perché io ho appena avuto una pessima esperienza con Amazon che mi ha portato a decidere di non comprare più oggetti costosi su Amazon.

Poi ci ho riflettuto meglio, e ho realizzato che in realtà io ho avuto questa pessima esperienza con Amazon, per la prima volta dopo anni in cui sono sempre stato un cliente più che soddisfatto, proprio perché Amazon è in crisi: guarda caso il servizio clienti non è più come quello di una volta (immagino che paghino sempre meno e quindi attirino persone sempre meno qualificate, solo disposte a fare gli schiavi) e casualmente il pulsante “restituisci” è sparito per un errore tecnico imprevisto, problema tecnico che i poderosi ingegneri informatici di Amazon non sono stati capaci di risolvere, e il servizio clienti in 2 mesi non è riuscito a inviarmi un’etichetta e un codice a barre per restituire il costoso oggetto comprato e riavere indietro i miei soldi. Un’esperienza talmente snervante che più volte ho pensato fosse studiata ad arte per scoraggiare i clienti ad insistere nel voler restituire gli oggetti e ottenere il rimborso, così Amazon si può tenere i soldi, perché di soldi in cassa non ne ha più come prima. E questo diventa un problema per noi clienti.

Come testimonianza personale su questo ultimo punto ti segnalo il mio articolo “la mia lotta contro Amazon per ottenere un rimborso, cosa ho imparato” dove racconto la mia pessima esperienza con il servizio clienti di Amazon su una restituzione e rimborso andati male, e dove alla fine riepilogo una serie di consigli utili per casi simili.

 

Sempre sull’argomento Amazon vedi anche:

 

Oppure comincia ad esplorare il sito dalla home page

 

Cover photocredit: geralt – Pixabay

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